martedì 31 luglio 2007

Home sweet home

Comunque vada mi porterò dietro ottimi ricordi.

Stamattina sono approdato a Cagliari con tutti i miei bagagli e lì ho cominciato a godere gli effetti positivi di una situazione molto negativa. Rivedere i colori del cielo e del mare delineati dal forte vento è stato il miglior comitato di benvenuto o, meglio, di bentornato. Poi sono andato a casa mia e lì ho trovato mia moglie che, beata lei, tornava dal suo lavoro. Una serie di gioie che mi hanno fatto riprendere dalla tristezza e dalla malinconia che in questi giorni si aggira per tutte le redazioni. Soprattutto quando, sabato sera, ho documentato l'irreale vuoto del Treviso. Stavo sbaraccando, non c'era più nessuno ed erano più o meno le 22, l'ora di punta in cui si doveva sempre chiudere il giornale e, magari in ritardo, ma lo si chiudeva sempre. Consapevoli che il giorno dopo sarebbe ripartito tutto dall'inizio. Un consapevolezza che l'altro giorno in redazione non c'era, visto che non c'era più neanche il giornale. Domani dovrebbe arrivare la firma per la cassaintegrazione che potrebbe delineare meglio il nostro futuro... ma non so più che pensare... quindi mi preoccupo di delineare al meglio il mio presente e questo pomeriggio, prima di salutare i resistenti di viale Trieste, andrò dritto dritto al Poetto. Mal comune, mezzo bagno.